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Cenni storici

La nuova chiesa, la cui edificazione è iniziata nell’anno 2010, come recita la epigrafe in marmo posta alla destra dell’ingresso principale “A.D. 2010”, è benedetta, consacrata da Mons. Pietro Farina, Vescovo di Caserta, di origine maddalonese, domenica 25 novembre 2012 allorquando alle ore 17.00, in una concelebrazione con gli altri suoi sacerdoti della Forania e tutta la comunità dei fedeli maddalonesi, si ebbe a dare il via all’esercizio del culto nel nuovo fabbricato. L’origine della stessa si perde agli inizi degli anni ’70 dello scorso secolo.

A questo punto è d’uopo ricordare che la comunità parrocchiale di “Santa Maria Madre della Chiesa” è oggi sita in via Padre Pio.
Nel 1976, a Caserta moriva tra le braccia del Vescovo, mons. Vito Roberti, don Salvatore Izzo che, già dal 1971, si era prodigato per la nascita di detta comunità parrocchiale maddalonese. Infatti, don Salvatore Izzo era collaboratore dalla prima ora, anche nel periodi del seminario, di don Giuseppe Santonastaso, canonico ed abate della chiesa parrocchiale di San Benedetto Abate, nel cui territorio parrocchiale rientrava l’area territoriale di cui alla comunità parrocchiale di Santa Maria Madre della Chiesa. Ed inoltre ha collaborato con il suo immediato successore ed amico, don Salvatore d’Angelo. Agli inizi degli anni ’70 il Vescovo Roberti istituì a Maddaloni una commissione per la riclassificazione e ridefinizione dei confini territoriali parrocchiali. Della stessa faceva parte don Salvatore Izzo e si posero le basi per la nascita della nuova comunità parrocchiale che a tutt’oggi sorge innanzi la casa del sacerdote morto nel 1976.

Qui si ricorda l’intervento propositivo di don Salvatore d’Angelo in quanto Presidente dell’Istituto Sostentamento Clero nonché figura centrale nell’amministrazione della comunità parrocchiale di San Benedetto Abate che ne consentirà l’acquisto unitamente al suddetto Istituto diocesano e l’intervento economico della comunità parrocchiale interessata.

Dopo le condizioni di nascita della comunità negli anni ’70 si pongono i presupposti della nascita e sappiamo che nel 1989 sarà nominato quale primo parroco mons. Valentino di Ventura, al tempo parroco della comunità parrocchiale di San Pietro Apostolo nonché vicario Foraneo di Maddaloni. Va da sé che, nonostante l’individuazione del terreno in cui sarà realizzata la nuova parrocchia, la comunità parrocchiale, però, sarà priva dei locali necessari e quindi per qualche anno ci si dovette arrangiare con dei locali-garage, posti sulla direttrice di Via Napoli, che furono destinati a sala liturgica. Nel frattempo, ci si iniziò ad adoperare per la nuova chiesa che inizialmente sarà in pre-fabbricato.
La volontà della comunità parrocchiale era forte e la comunità grande, da qui successivamente, proprio grazie alla collaborazione di molti, istituzioni comprese, si provvide alla costruzione del primo edificio prefabbricato. Qui un ricco ed animato oratorio, che diede vita anche all’associazione teatrale “Luce Propria”, favorì la nascita di campi di calcio, basket e della casa canonica e locali parrocchiali: un immobile provvisto di quattro sale, una canonica, un salone polivalente (Teatro) e una struttura antisismica in prefabbricato adibita ad aula di culto, di cui prima. Quest’ultima vede l’inaugurazione il 19 Maggio del 1991 con un percorso processionale dalla vecchia sede adibita al culto alla nuova comunità parrocchiale.
La nuova collocazione è inserita in un contesto di pieno sviluppo urbanistico e quindi, anche alla luce del gran numero di fedeli afferenti la parrocchia stessa, consapevoli dell’insufficienza delle strutture per le esigenze sia materiali che spirituali di una comunità in forte crescita, è iniziata da subito la ricerca di soluzioni alternative e già nel 1992 si va alla ricerca di persone qualificate capaci di progettare una costruzione più ampia e capiente.

Nel frattempo va rilevato che dal 2007 il parroco Mons. Valentino di Ventura, per volontà del Vescovo di Caserta pro tempore, Mons. Raffaele Nogaro, viene coadiuvato dal chierico, e successivamente sacerdote, don Michele della Ventura, figura di vicario parrocchiale fino al 21 novembre 2015.

Il tempo passa e la fiducia resta ed infatti si intravede all’orizzonte un sogno, una nuova Casa del Signore, concretizzarsi allorquando il progetto trova soddisfazione nel 2009 con l’approvazione da parte degli organi competenti.
Da lì a poco il 13 maggio 2010, il Vescovo Mons. Pietro Farina, alla presenza del Vescovo emerito Mons. Raffaele Nogaro, ebbe a benedire il cantiere e la prima pietra, dando inizio ai lavori di costruzione del nuovo complesso parrocchiale, che sono terminati due anni dopo.
In una fresca serata, il nuovo complesso illuminato e ricco di addobbi, bandierine e palloncini, ospitò l’arrivo del Vescovo Pietro Farina domenica 25 novembre 2022 e vi fu la consacrazione della nuova sala liturgica e di tutto il complesso parrocchiale.

La comunità tutta partecipò all’evento organizzato dal parroco e dal vicario, con il supporto dei collaboratori che invitarono tutto il clero diocesano al completo. Parteciparono anche le autorità locali, in primis il Sindaco Antonio Cerreto e la giunta comunale, le autorità militari, quali il corpo di Polizia, i Carabinieri e tante altre, le organizzazioni ecclesiali e di volontariato della parrocchia, le famiglie della comunità e tutti i fedeli.

Il 21 novembre 2015, in occasione del terzo anniversario dalla consacrazione del nuovo complesso parrocchiale il Vescovo mons. D’Alise benedice l’unità pastorale sancendo la collaborazione tra le due comunità parrocchiali di Santa Maria Madre della Chiesa e di Nostra Signora di Loreto, e nomina parroco emerito nella figura di mons. Valentino di Ventura e parroci per le due parrocchie don Michele della Ventura per la prima e la riconferma della guida a don Antimo Vigliotta per la seconda.

Il 25 aprile 2018 il Vescovo mons. D’Alise nomina nuovo parroco don Gennaro D’Antò con cui, dopo i due anni di pandemia che hanno portato all’interruzione di molte attività in presenza, ci si è prodigati perché non fossero interrotti i contatti soprattutto con i bambini e i giovani organizzando incontri online. Ciò ha reso possibile i Sacramenti e gli abbracci virtuali.

Oggi la comunità parrocchiale, forte della collaborazione del popolo di Dio e con la guida del parroco, è una delle più attive della Diocesi di Caserta e vede una forte animazione spirituale e formativa, oltre che ricreativa con presenza da anni delle attività oratoriali dell’Anspi.
La stessa costruzione in pre-fabbricato al momento svolge funzioni di attività di supporto alla comunità come mensa Caritas.

 

Descrizione del complesso

La chiesa, in stile moderno, ha una forma tendente alla spirale, quasi a simboleggiare il volere dell’uomo di elevarsi fino ai Cieli. All’ingresso si accede tramite un vialetto in porfido, costeggiato da due aree verdeggianti. La facciata principale della struttura è caratterizzata da: una parete fenestrata; il portone principale, tramite il quale si accede alla sala liturgica, realizzato in ferro, con rivestimento interno in legno ed esterno in corten; un portone secondario, da cui si entra nell’ala piccola della sala liturgica. Tramite un vialetto che circonda tutto l’edificio, s’accede agli stabili posteriori, di cui uno è riservato all’ampio salone parrocchiale, l’altro alle 15 sale per la catechesi. Retrostante a questi due edifici, c’è un’area verde e un campetto, utili alle attività ludico-ricreative, e un ampio parcheggio. L’interno della chiesa, invece, mostra un ambone semicircolare in marmo bianco di Carrara, con su incisi i 4 evangelisti. Alla sua sinistra si erge l’altare, tratto da un unico blocco di marmo, anch’esso bianco di Carrara, incavato all’interno a forma di fascia, adornato con inserti in bronzo a grappoli d’uva. Il crocifisso ligneo, retrostante l’altare, è alto 6 metri ed è un’opera di un noto sacerdote diocesano, Don Battista Marello. Coordinati all’arredamento interno sono anche il Battistero, di forma ottagonale con una rappresentazione in bassorilievo, e il Tabernacolo, longilineo con una lastra in bronzo davanti, situato nella cappella laterale, in cui figurano anche un quadro della Vergine Maria e del Beato Giovanni Paolo II. Particolare anche il soffitto, in legno lamellare.
Il quadro della Madonna Santa Maria Madre della Chiesa, opera del Maestro Vincenzo Elefante di Maddaloni, docente di Accademia delle Belle Arti, che nell’edificio prefabbricato era posto alla destra, dalla visione frontale, dell’altare, nella nuova chiesa, dopo un periodo provvisorio su di un espositore, sempre sul lato destro del presbiterio, è oggi posto dal lato sinistro, nell’area dedicata al coro ed organo.
Nella chiesa sono presenti nuove lastre in ceramica della Via Crucis, realizzate dall’artista casertano Gianni Pontillo.

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